58 mln per la riqualificazione urbana della città di Palermo: firmato l’accordo di programma tra comune e regione

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Stamane in videoconferenza è arrivata la firma sull’Accordo di Programma da 58 milioni di euro per la riqualificazione urbana della città di Palermo, varato dal Governo Musumeci in sinergia con l’amministrazione comunale. Presenti l’assessore alle Infrastrutture Marco Falcone, dal presidente della Regione Nello Musumeci, il direttore del Dipartimento Infrastrutture Fulvio Bellomo, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, il vicesindaco Fabio Giambrone, l’assessore alla Rigenerazione urbana Maria Prestigiacomo.

“La Regione – ha dichiarato l’assessore Falcone – mette in campo una corposa dotazione finanziaria da investire su 28 progetti di recupero di beni immobili, scuole, viabilità e spazi verdi in quartieri come Sperone, Borgo Nuovo e Zen. Si tratta di risorse immobilizzate da decenni che oggi sblocchiamo per la necessaria riqualificazione di importanti zone della città, creando così cantieri e lavoro per i prossimi mesi, quelli cioè della ripresa dalla crisi del coronavirus. Due sono i progetti che andranno in gara entro l’estate: quello da 10 milioni per il restauro del Baglio Mercadante allo Zen e quello da 7 milioni per la riqualificazione urbana in via De Felice allo Sperone. L’obiettivo che ci siamo posti con il Comune – prosegue Falcone – è di rendere esecutivi entro 18 mesi tutti gli altri progetti del piano e, a tal fine, siamo pronti a mettere a disposizione dell’ente il supporto dei nostri uffici del Genio civile”.

“Con questo ambizioso piano – ha aggiunto il sindaco Leoluca Orlando – stiamo recuperando fondi ex Gescal risalenti addirittura ai primi anni Novanta, dimostrando quanto sia importante, per muovere investimenti e creare sviluppo, la collaborazione istituzionale fra Comune di Palermo e Regione. Che questa firma avvenga mentre ci accingiamo a far ripartire l’economia della nostra città e della nostra regione, anche se casuale è certamente significativo. Ripartiremo anche con una edilizia di qualità volta alla riqualificazione di periferie urbane nelle quali si realizzeranno importanti strutture e infrastrutture per la comunità. Un grande ringraziamento – conclude Orlando – va, oltre ovviamente che al Governo della Regione, a tutti i funzionari e tecnici che hanno lavorato per rendere possibile il recupero e lo sblocco di queste importanti risorse.”

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3 Thoughts to “58 mln per la riqualificazione urbana della città di Palermo: firmato l’accordo di programma tra comune e regione”

  1. danyel

    Vedremo se non sono solo proclami … mi raccomando, sorvegliamoli!!

  2. Binario

    Baglio Mercadante… Che pena vederlo ridotto così, dopo lo sconquasso adoperato in zona.

  3. BELFAGOR

    PERCHE’ NON VENGONO REALIZZATE LE OPERE FINANZIATE?
    Il 4 aprile 2020 fu firmato l’Accordo di Programma da 58 milioni di euro per la riqualificazione urbana della città di Palermo, varato dal Governo Musumeci in sinergia con l’amministrazione comunale di Leoluca Orlando.
    La Regione avrebbe messo a disposizione del Comune una corposa dotazione finanziaria da investire su 28 progetti di recupero di beni immobili, scuole, viabilità e spazi verdi in vari quartieri di Palermo.
    Si trattava di risorse immobilizzate da decenni che venivano finalmente sbloccati per la riqualificazione di importanti zone della città, creando così cantieri e lavoro per i prossimi mesi.
    Con questo ambizioso piano – aggiunse l’ allora sindaco di Palermo – stiamo recuperando fondi ex Gescal risalenti addirittura ai primi anni Novanta, dimostrando quanto sia importante, per muovere investimenti e creare sviluppo, la collaborazione istituzionale fra Comune di Palermo e Regione. Un grande ringraziamento – concluse Orlando – va, oltre ovviamente che al Governo della Regione, a tutti i funzionari e tecnici che hanno lavorato per rendere possibile il recupero e lo sblocco di queste importanti risorse.”
    L’obiettivo era di rendere esecutivi entro 18 mesi tutti i progetti del piano.
    Sono passati ben 5 anni da allora e ben poco si è fatto.
    Perché?
    Colpa della politica o della burocrazia ?
    Pochi mesi dopo, nel luglio 2020 l’ allora presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, a chi gli chiedeva un parere sui “suoi” dipendenti regionali, dichiarava :
    ” I dipendenti regionali? Improduttivi. L’80% di loro si gratta la pancia dalla mattina alla sera”. “Ma non ditelo ai sindacati – aggiunse – Ora vogliono stare ancora a casa per fare il ‘lavoro agile’. Ma se non lavorate in ufficio, come pensate di essere controllati a casa?”.
    Mesi dopo il presidente Musumeci ritornò sull’ argomento e confermò il suo giudizio negativo sulla burocrazia regionale :
    ” Una macchina burocratica pesante, portata avanti da gente non digitalizzata, non abituata a lavorare in un contesto assolutamente diverso, competitivo, come richiede oggi la pubblica amministrazione”.
    Sono passati ben 5 anni e il suo successore, il presidente Renato Schifani, ieri, sul palco della convention di Forza Italia a Noto, è tornato sull’ argomento confermando il giudizio negativo sulla burocrazia regionale :
    “C’è un tappo, c’è un freno di certa burocrazia figlia di un vecchio sistema dove si andava avanti soltanto se si aveva il padrino politico e non premiava la meritocrazia. Oggi noi paghiamo questo sistema perché ci troviamo una classe dirigente burocratica che, essendo figlia di quella, il più delle volte langue …… La mia battaglia quotidiana è contro certa burocrazia che paralizza la spesa, e paralizza la crescita della Sicilia”.
    Ma siamo sicuri che tutta la colpa sia della burocrazia?
    Chi ha selezionato tale burocrazia?
    La politica nostrana, regionale e comunale, è esente da responsabilità?

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